[QUOTE=Uometto,21/9/2010, 11]
L’amore questo sconosciuto.
Non si sceglie d’innamorarsi di una persona, e credo che non si scelga nemmeno di disinnamorarsi. O disamorarsi, come diceva una persona a me molto cara. Vorrei che ci concentrassimo sull’epilogo di una relazione sentimentale.
Perché finisce? Quali sono i segnali negativi da cogliere in noi stessi o nel partner? E soprattutto… una volta stabilito che è subentrata una crisi profonda nella coppia, siete disposti ad investire ancora energie o vi sentite già proiettati in una nuova dimensione? Se il vostro partner decide di lasciarvi, è corretto o è patetico imporgli delle riflessioni? Il concetto di “stare insieme con quella persona” è compatibile con i mutamenti interiori e strettamente personali che ci caratterizzano nel tempo?
Le esperienze personali sono graditissime!
[/QUOTE]
[QUOTE=Federico980,21/9/2010, 12]
Io dopo 7 anni sto cominciando ora a disamorarmi di una persona, pensa un po. :rolleyes:
I segnali negativi nel partner, io sono tonto, li colgo raramente. :ang:
Se c'è crisi io tento sempre di recuperare perché se quella persona la ami mi sembra giusto farlo, sennò che amore è?
Se mi lascia mi sembra giusto fargli fare delle riflessioni, ci deve essere una motivazione profonda per chiudere un vero amore. :bab:
L'ultima domanda non l'ho mica capita. :shifty:
[/QUOTE]
[QUOTE=Uometto,21/9/2010, 15]
intendo dire che passano gli anni, tu cresci, inevitabilmente cambi, muta l'approccio verso diverse tematiche importanti della vita, e non è scontato che accetti ancora la stessa persona accanto a te.
[/QUOTE]
[QUOTE=CiaoSilvia,21/9/2010, 21]
[/QUOTE]
[QUOTE=GattaccioNero,21/9/2010, 22]
quanto vale, un rapporto di coppia?
cosa significa, quando ancora è aurora, e sta per nascere, un rapporto di coppia?
quanto dedichiamo di noi stessi all'amore?
non c'è la risposta giusta. L'amore è solo <i>uno</i> degli aspetti della vita. E non c'è una risposta oggettiva. Ognuno, può rendere conto solo a sé stesso.
Io credo nell'amore. Sarà compensativo di un Io fragile, o sarà un inguaribile romanticismo, non è dato sapere, ma ho un discreto equilibrio interiore che mi permette di evitare di dovermi porre certe domande.
Credo nell'amore, tanto che ho avuto storie, poche, per me piene e intense, bellissime, e meno nel lavoro, tanto che rimarrò sempre un fallito.
Ma mi vedo più felice con le pezze al culo e il mio amore coi rotoli ai fianchi a guardare i riflessi del sole sul fiume, piuttosto che a bere champagne in alberghi di lusso con strafighe compiacenti.
Gli amori, però, finiscono.
Regole? Non ne so.
Il primo è finito dopo 13 anni. Ricordi Silvietta? Mi iscrissi al mio primo forum a seguito di quella rottura, e tempo credo meno di un anno ti conobbi in un altro forum. I segnali della fine erano presenti già da qualche anno. Mi immolai alla mia idea di coppia. Sbagliando, con senno di poi. Ma non si sbaglia mai se si è sinceri. E nella scelta di allora, di rimanere con lei nonostante tutto fosse contro, tutto sbagliato, era sincera. Mi lasciò lei alla fine, in quello che forse è il tempo giusto.
La seconda storia l'ho chiusa io. Era la storia più bella. E' stata la più bella, e forse non ripetibile. Meravigliosa. Mi ha cambiato la vita. L'ho chiusa perché non riuscivo a sostenere una serie di problemi importanti. Forse ora ce l'avrei fatta, all'epoca no. E avevo conosciuto un altra ragazza. Non volevo tradire. La lasciai. Un errore. Ma, come prima, una scelta onesta, quindi obbligata. Questa ragazza, la terza, completamente diversa da me, sbagliata. Una fine rapida accolta con sollievo, nonostante una intensità ed un sesso fortissimi, elevatissimi. Una persona, ad ogni modo, speciale, e di qualità umane bellissime.
L'ultima, non me la sento ancora di parlarne, come le altre, una bellissima storia, ma una serie di eventi troppo brutti per essere accettati con facilità, ed una fine di cui non ho realizzato il senso, per il mio modo di essere, per <i>come</i> si è realizzata. Eppure, una fine anch'essa già scritta. Ed in quanto tale accettata.
Decodificare la fine di un amore è impossibile.....
[/QUOTE]
[QUOTE=GattaccioNero,21/9/2010, 22]
ho saltato l'ultima domanda.
E' possibile.
Fintantoché i mutamenti interiori prevedono Lei/Lui
Non è dato scegliere, dovrebbe venire naturale crescere assieme, pur con divergenze ed ostacoli che è maturità di ciascuno saper vivere ed affrontare, troppo comodo sennò
Se i mutamenti della persona, inevitabili, si sviluppano senza Lui/Lei o a prescindere da Lui/Lei, è già un po' complesso. Ma cazzo, siamo uomini o mammolette... quanto meno ci si prova ad affrontare il problema, se ci si tiene. Due rette possono anche viaggiare distanti, se parallele
Se le rette manco sono parallele ma vanno a ramengo ciascuna per la sua strada....beh...allora, forse è giusto che una storia finisca....mica è scritto debbano essere eterne....
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L’amore questo sconosciuto.
Non si sceglie d’innamorarsi di una persona, e credo che non si scelga nemmeno di disinnamorarsi. O disamorarsi, come diceva una persona a me molto cara. Vorrei che ci concentrassimo sull’epilogo di una relazione sentimentale.
Perché finisce? Quali sono i segnali negativi da cogliere in noi stessi o nel partner? E soprattutto… una volta stabilito che è subentrata una crisi profonda nella coppia, siete disposti ad investire ancora energie o vi sentite già proiettati in una nuova dimensione? Se il vostro partner decide di lasciarvi, è corretto o è patetico imporgli delle riflessioni? Il concetto di “stare insieme con quella persona” è compatibile con i mutamenti interiori e strettamente personali che ci caratterizzano nel tempo?
Le esperienze personali sono graditissime!
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[QUOTE=Federico980,21/9/2010, 12]
Io dopo 7 anni sto cominciando ora a disamorarmi di una persona, pensa un po. :rolleyes:
I segnali negativi nel partner, io sono tonto, li colgo raramente. :ang:
Se c'è crisi io tento sempre di recuperare perché se quella persona la ami mi sembra giusto farlo, sennò che amore è?
Se mi lascia mi sembra giusto fargli fare delle riflessioni, ci deve essere una motivazione profonda per chiudere un vero amore. :bab:
L'ultima domanda non l'ho mica capita. :shifty:
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[QUOTE=Uometto,21/9/2010, 15]
intendo dire che passano gli anni, tu cresci, inevitabilmente cambi, muta l'approccio verso diverse tematiche importanti della vita, e non è scontato che accetti ancora la stessa persona accanto a te.
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[QUOTE=CiaoSilvia,21/9/2010, 21]
in noi stessi quando ti accorgi che passi intere girnate senza pensare a lui/lei
Quali sono i segnali negativi da cogliere in noi stessi o nel partner?
quando la crisi è profonda, meglio farsene una ragione e chiudere
E soprattutto… una volta stabilito che è subentrata una crisi profonda nella coppia, siete disposti ad investire ancora energie o vi sentite già proiettati in una nuova dimensione?
io sono stata lasciata una volta, e, come ho detto prima, me ne sono fatta una ragione e ho chiuso, ho sofferto ma non mi sono, e non mi abbasserei mai a imporre, che poi assomiglierebbe piu' a un chiedere o suplicare una riflessione
Se il vostro partner decide di lasciarvi, è corretto o è patetico imporgli delle riflessioni?
fino ad ora sì, credo che sia io che lui in questi quasi 10 anni siamo "cambiati", ma non ha influito sul nostro rapporto
Il concetto di “stare insieme con quella persona” è compatibile con i mutamenti interiori e strettamente personali che ci caratterizzano nel tempo?
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[QUOTE=GattaccioNero,21/9/2010, 22]
quanto vale, un rapporto di coppia?
cosa significa, quando ancora è aurora, e sta per nascere, un rapporto di coppia?
quanto dedichiamo di noi stessi all'amore?
non c'è la risposta giusta. L'amore è solo <i>uno</i> degli aspetti della vita. E non c'è una risposta oggettiva. Ognuno, può rendere conto solo a sé stesso.
Io credo nell'amore. Sarà compensativo di un Io fragile, o sarà un inguaribile romanticismo, non è dato sapere, ma ho un discreto equilibrio interiore che mi permette di evitare di dovermi porre certe domande.
Credo nell'amore, tanto che ho avuto storie, poche, per me piene e intense, bellissime, e meno nel lavoro, tanto che rimarrò sempre un fallito.
Ma mi vedo più felice con le pezze al culo e il mio amore coi rotoli ai fianchi a guardare i riflessi del sole sul fiume, piuttosto che a bere champagne in alberghi di lusso con strafighe compiacenti.
Gli amori, però, finiscono.
Regole? Non ne so.
Il primo è finito dopo 13 anni. Ricordi Silvietta? Mi iscrissi al mio primo forum a seguito di quella rottura, e tempo credo meno di un anno ti conobbi in un altro forum. I segnali della fine erano presenti già da qualche anno. Mi immolai alla mia idea di coppia. Sbagliando, con senno di poi. Ma non si sbaglia mai se si è sinceri. E nella scelta di allora, di rimanere con lei nonostante tutto fosse contro, tutto sbagliato, era sincera. Mi lasciò lei alla fine, in quello che forse è il tempo giusto.
La seconda storia l'ho chiusa io. Era la storia più bella. E' stata la più bella, e forse non ripetibile. Meravigliosa. Mi ha cambiato la vita. L'ho chiusa perché non riuscivo a sostenere una serie di problemi importanti. Forse ora ce l'avrei fatta, all'epoca no. E avevo conosciuto un altra ragazza. Non volevo tradire. La lasciai. Un errore. Ma, come prima, una scelta onesta, quindi obbligata. Questa ragazza, la terza, completamente diversa da me, sbagliata. Una fine rapida accolta con sollievo, nonostante una intensità ed un sesso fortissimi, elevatissimi. Una persona, ad ogni modo, speciale, e di qualità umane bellissime.
L'ultima, non me la sento ancora di parlarne, come le altre, una bellissima storia, ma una serie di eventi troppo brutti per essere accettati con facilità, ed una fine di cui non ho realizzato il senso, per il mio modo di essere, per <i>come</i> si è realizzata. Eppure, una fine anch'essa già scritta. Ed in quanto tale accettata.
Decodificare la fine di un amore è impossibile.....
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[QUOTE=GattaccioNero,21/9/2010, 22]
ho saltato l'ultima domanda.
E' possibile.
Fintantoché i mutamenti interiori prevedono Lei/Lui
Non è dato scegliere, dovrebbe venire naturale crescere assieme, pur con divergenze ed ostacoli che è maturità di ciascuno saper vivere ed affrontare, troppo comodo sennò
Se i mutamenti della persona, inevitabili, si sviluppano senza Lui/Lei o a prescindere da Lui/Lei, è già un po' complesso. Ma cazzo, siamo uomini o mammolette... quanto meno ci si prova ad affrontare il problema, se ci si tiene. Due rette possono anche viaggiare distanti, se parallele
Se le rette manco sono parallele ma vanno a ramengo ciascuna per la sua strada....beh...allora, forse è giusto che una storia finisca....mica è scritto debbano essere eterne....
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